Patria di tradizioni ancora vive, il Friuli ha saputo passare da generazione a generazione anche i suoi inediti prodotti e ricette, nonché preservare specie di piante e vitigni che solo qui hanno il loro habitat: frico, pitina, muset, brovada, tazzelenghe, schioppettino, scuete fumade, formadi salât Asìn.
La cucina friulana rispecchia compiutamente le tre culture che sono alla base della civiltà regionale: latina, germanica, slava. I suoi piatti sono semplici, ma molto gustosi.
Sulle tavole friulane hanno grande rilevanza i piatti freddi costituiti dai numerosissimi prodotti agroalimentari, dai salumi ai formaggi, ma anche primi e secondi piatti che ripropongono ricette tradizionali e modi di conservare e cucinare tipici.
Per gli abitanti dei Magredi i cibi e bevande tipici della regione sono il "pane quotidiano" perché frutti della loro terra e di una cultura millenaria, due matrici esistenziali in grado di dare ad ogni persona di questa regione (come dovrebbe essere per tutte le regioni del mondo) una particolare identità a livello planetario.
Vi invitiamo a conoscere alcuni dei cibi e le bevande tipici della zona attraverso gli Artigiani del Gusto, amici partner per gustare insieme i Magredi.
Peta, Petuccia, Pitina
Delle Valli Pordenonesi è originaria la Peta, che si preparava inizialmente con carne di selvaggina. Oggi è più facilmente reperibile quella ottenuta con carne di pecora e montone, eventualmente ingentilita da una parte di grasso di suino e carne di manzo.
La carne viene tritata finemente e impastata con una concia di sale, pepe, finocchio selvatico e altre erbe, pressata o insaccata e fatta affumicare.
La pitina si mangia cruda a fettine, dopo almeno 30 giorni di stagionatura, ma è ottima anche cucinata. Può essere scottata nell’aceto e servita con la polenta, rosolata nel burro e cipolla e aggiunta nel minestrone di patate, o ancora fatta al cao, cioè cotta nel latte di vacca appena munto.
Salame friulano
Tra gli insaccati da affettare merita la prima menzione. Viene prodotto nell’intera regione con carne scelta, miscelato con lardo e spezie, senza escludere una leggera affumicatura aromatizzante con legna di alloro, pino silvestre, ginepro.
Formaggio salato Asìno / Formadi salât Asìn
Il sale che scende dai monti al mare. Di antichissima tradizione, la sua produzione è originaria della zona di Clauzetto e Vito d’Asio e si è diffusa a destra del Tagliamento.
Fresco, all’età di circa un mese, è un ottimo formaggio da tavola. L’Asìn morbido è cremoso, spalmabile e ha gusto sapido e leggermente piccante.
Il grande consumo di questo formaggio si fa dopo che si è stato immerso, per al meno 2 o 3 mesi, in una salamoia speciale che gli dà un sapore marcato: diventa più duro, più sapido e piccante, gustosissimo, preferito dagli dilettanti del buon vino.
A tavola viene solitamente consumato con la polenta.
Formaggi delle Valli Pordenonesi
Le valli pordenonesi producono un fieno inimitabile per alimentare vacche, pecore e capre da latte, facile immaginare la qualità dei formaggi che prendono il nome dalle colline dell’Asio.
Montasio, Asìn, caprino di Pinzano, formai frant, formai dal cit, squete fumade, malga e Magredi: ecco alcuni nomi che evocano da soli aromi e sapori d'un tempo andato.
Frico Friulano
Frico…che al fâs ai muars tirâ il flât (che fa respirare i morti).
Cos’è il frico? Un tortino fritto di formaggio e patate. Oltre a questi 2 ingredienti, si possono aggiungere cipolla, mele, erbe, speck o qualsiasi ingrediente a piacere per fare un frico in chiave moderna.
In passato era normalmente presente in tutte le case; oggi viene preparato solo con l’occasione di feste o ricorrenze.
E’ un piatto caldo e fragrante che sembra racchiudere i profumi dei verdi pascoli alpini.
Le più antiche ricette del frico si trovano a metà del XV secolo. Una ricetta recita così: “Piglia del caso grasso et che non sia troppo vecchio né troppo salato, et tagliarai in fettoloni o bocconi quadri, o como ti piace; et habi de le padellette fatte a tale mistero; en el sol fondo metterai un poco di butiro, ovvero di strutto fresco, ponendole a scaldare sopra le brascie, et dentro gli mettirai li ditti pezzoli di caso.Et como ti piaceche sia facto tenero gli darai una volta et mandarlo subito in tavola, che si vuol mangiare caldo caldo.”
In alcune parti della Carnia il frico viene preparato “morbido” con patate e cipolle ed anche con delle mele, zucchero e cannella. Nella provincia di Udine, invece, di antichissima origine, il frico è formaggio fritto croccante ottenuto cuocendo (meglio sul fuoco a legna) in una padella di ferro leggermente unta, o in un tegame antiaderente, un sottile e uniforme strato di Montasio, Latteria o Malga stagionato da 6 a 12 mesi e grattugiato. Lasciando raffreddare risulta un “biscotto” di formaggio friabile e molto saporito.
Esistono molte versioni nelle quali al formaggio vengono aggiunti varie spezie.
Cipolla Rossa di Cavasso
E' un presidiu Slow Food che viene coltivato nella zona pedemontana del Friuli occidentale, e in particolare l’angolo di territorio racchiuso tra i torrenti Meduna e Cosa. Fino agli anni '60 la cipolla rossa di Cavasso Nuovo ha rappresentato un'importante e preziosa risorsa per gli agricoltori di questa zona.
Dentro, un cuore croccante e dolce, che la rende ottima anche da mangiare cruda e mai piccante.
Le cipolle di Cavasso erano in passato note in tutti i territori circostanti, rinomate e ricercate per il colore d'oro con screziature viola, per la consistenza croccante, il gusto dolce e le benefiche proprietà purificanti.
Mele Antiche
Nelle vicinanze di Maniago un gruppo di persone sensibili, amanti di questo territorio, coltiva le mele antiche che tempo fa venivano esportate in Austria e perfino nel lontano Egitto.
Queste piante infatti, producono il loro frutto senza bisogno di trattamenti chimici o potature radicali, regalando al fortunato fruitore un frutto geneticamente integro, generoso di gusto, ricco di vitamine, assolutamente privo di elementi chimici estranei.
Musetto/ Muset
E’ un misto di carne suina variamente aromatizzata e insaccata dopo macinatura, composto da carne magra, cotica di lardo, muscoletti interni teneri, muso ed eventualmente un po’ di lardo sodo.
E’ il più caratteristico degli insaccati friulani, certamente nell’abbinamento con la brovada, altrettanto tipicamente friulana e la cui preparazione si può rintracciare anche nel ricettario romano.
Questo piatto viene preparato già dalla metà dell’Ottocento, come annotato nel libro “Mangiare e bere friulano” di Giuseppina Perusini Antonini.
Brovada / Brovade
E’ un prodotto a base di rape bianche macerate e fermentate nelle vinacce per almeno un mese, poi finemente affettate e consumate cotte o crude, come contorno di carni bollite (specialmente di maiale) oppure come ingrediente per minestre (insieme ai fagioli, patate e altre verdure).
Miele di Castagno
II miele di castagno, che deriva dal nettare di Castanea sativa, per l’alto contenuto in fruttosio si mantiene liquido a lungo.
Si presenta di colore ambrato più o meno scuro. Più è puro e più è di colore ambra chiaro.
I Vini delle Grave
Il saporito e particolare cibo friulano è accompagnato da vini delle Grave, che sono, nella maggior parte, vini freschi e ‘giovani’, fruttati e stimolanti e andrebbero bevuti entro l'anno, specialmente i vini bianchi.
Per i vini più acerbi (specialmente i rossi autoctoni) è consigliabile un invecchiamento di uno o al massimo due anni.
I vini delle varietà a bacca bianca si presentano freschi, fruttati ed eleganti. I rossi armonici e profumati da giovani, pieni e strutturati se invecchiati.
Grappe e liquori dei Magredi
I distillati fanno parte della cultura enogastronomica dei Magredi e del Friuli. Ogni prodotto è un mosaico unico di ingredienti, raccolti e lavorati con la saggezza e l'affidabilità della tradizione.